destionegiorno
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Vorrei cominciare queste poche righe che raccontano di me, partendo dal succo di una mia lettera aperta inviata all’allora AD di Fiat, Sergio Marchionne, pubblicata da La Nazione, in risposta ha certe sue affermazioni forti rivolte a Firenze e i fiorentini e quindi partendo da lì mi sono posto il ... (continua)
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Cammino per strada
in compagnia dei pensieri,
un fiorellino giallo
spunta ostinato
dal marciapiede,
mi sorride.
Torno... leggi...
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Ci sono, ci sto dentro
ci credo, non ho paura.
Ci metto la faccia,
mani e piedi.
Mantengo sempre le promesse,
ma finché... leggi...
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Andare al di là
con te e Chagall
mentre qualcuno lassù
colorava la promessa di blu.
Giorni inattesi, felici
di un amore... leggi...
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Morirò
per tutte le volte
che non ho vissuto
non ho amato
non ho detto le parole
che dovevo.
Non sono rimasto
in... leggi...
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Apro il sacchetto
e osservo.
Piccoli sassi
scelti sulla riva
che hai voluto donarmi.
Li prendo in mano
li... leggi...
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Vedo occhi
senza più lampi
pupille girate,
mani che non cercano più.
Dov’ è lo stupore
di quei giorni?
L’amore vivo e grato
che intrecciava
i corpi in danza?
Chi ha reso finito,
l’attimo infinito
tra i tuoi occhi e i miei?
Se guardo il... leggi...
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claudio coppini
| La porta si chiuse
dietro di lei, automaticamente.
Fece dei passi,
tirò fuori un libro dalla libreria
e con cura vi ripose
la chiave della stanza.
Non era un gesto ordinario,
come la stanza,
non era una stanza qualsiasi.
Ci sono stanze abitate,
calde, indimenticabili,
altre, disabitate
gelide, senz’anima.
Per te, arrivarono gli anni
delle stanze oscure
asettiche, ostili.
Eppure,
quella stanza di luce
che avevi sigillato,
era ancora viva
dentro di te.
Lui arrivò, puntuale,
senza preavviso,
estrasse qualcosa
dalla tasca del cuore.
Un passe- partout
che portava sempre con sé.
Aprì la porta ed entrò nella stanza.
Gli apparve abbandonata,
polverosa, secca
e con qualche ragnatela,
ma ne percepì la bellezza.
Non si perse d’animo
pensò che c’era una sola cosa da fare,
spalancare le finestre
e ridargli l’originario splendore.
Si rimboccò le maniche
e si mise subito al lavoro.
La ripittò con cura,
mescolando il giallo
col rosso col bianco
e una punta blu.
Amore, vita, luce
si impastarono seguendo
il ritmo del magico pennello.
E la stanza, a poco a poco
si tinse di malva | |
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