destionegiorno
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Vorrei cominciare queste poche righe che raccontano di me, partendo dal succo di una mia lettera aperta inviata all’allora AD di Fiat, Sergio Marchionne, pubblicata da La Nazione, in risposta a certe sue affermazioni forti rivolte a Firenze e ai fiorentini. E quindi partendo da lì mi sono posto il ... (continua)
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Le prime luci,
la strada si sveglia
sotto le sciarpe sguardi fugaci
non vedono- non sono visti.
Poi accade, incroci
un... leggi...
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Ci sono, ci credo,
non ho paura, ci sto dentro.
Tengo fede alla promessa.
Non ci metto solo la faccia,
ma anche mani e... leggi...
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Andare al di là
con te e Chagall
Giorni inattesi, felici,
amore turgido,
che non invecchia.
Amare è respirare... leggi...
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Morirò per tutte le volte
che non ho vissuto
non ho amato,
non ho detto le parole
che dovevo.
Ho giudicato.
Morirò... leggi...
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Nel sacchetto
hai messo piccoli sassi
scelti sulla riva.
Sculture del mare
che hai voluto donarmi.
Li tengo... leggi...
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Vedo occhi
senza più lampi
pupille girate,
mani che non cercano più.
Dov’ è lo stupore
di quei giorni?
L’amore vivo e grato
che intrecciava
i corpi in danza?
Chi ha reso finito,
l’attimo infinito
tra i tuoi occhi e i miei?
Se guardo il... leggi...
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claudio coppini
Poesia pubblicata nello speciale 'Festa della mamma'
| Troppo duri quei giorni
mancò l’energia per opporsi
alla partenza forzata.
Inaspettato, ora,
arriva il tuo ritorno.
Prima bocche cucite,
poi, preoccupati
da quell’impedimento
non più controllabile.
La telefonata che non aspetti,
a me l’invisibile, inaffidabile.
Poche fragili parole,
vieni c’è un problema.
Più forte è il tuo richiamo.
Sul treno da solo,
guardo fuori dal finestrino,
prego.
Alla stazione,
l’incontro ovattato con Lucia,
L’arrivo a casa, perfetta,
nel suo ordine senza vita.
Dentro si muovono corpi
inquieti, impauriti,
che qualcosa vada storto
Entro in ascolto profondo,
percepisco ansia, confusione,
mancanza.
Squilla il campanello
i pensieri volano via.
La porta si apre
ti vedo- mi vedi,
gli occhi increduli
di stupore.
Cerco di capire.
Adesso le bocche
sono scucite,
chiacchierano di tutto,
hanno un piano per te.
Annuiscono col capo,
provo a sorridere.
Fra me e me...
Non temere, mamma,
accetterò le richieste.
Ho un solo pensiero
portarti via con me.
E in quel momento
una piccola felicità
rassicurò i nostri cuori.
Amore, complicità, tenerezza.
Noi due un’altra volta insieme,
per quel tuo impedimento,
la mia inadeguatezza, forse.
Sai mamma, a me piace pensare,
a quella pazza gioia, tutta nostra,
che tanti anni fa mi benedisse
dentro di te e oggi è più viva
che mai. | |
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